
L’importanza del voiceover negli spot TV
Sai qual è il segreto di uno spot televisivo di successo?
Io onestamente no. Non penso che esista un unico fattore decisivo, ma che piuttosto entrino in gioco diverse componenti. A titolo esemplificativo e non esaustivo: un insight rilevante, uno script curato nei minimi dettagli, una realizzazione impeccabile.
Di una cosa però sono certa.
Se la qualità del voiceover non è di livello professionale, la tua pubblicità farà un buco nell’acqua. Pensaci: stai spendendo un sacco di soldi per andare in onda con uno spot nazionale. Hai ingaggiato fior di professionisti e professioniste (tra cui la sottoscritta) per arrivare ad avere un bel filmato con battute ben cesellate. Che senso ha rovinare tutto usando la voce di qualche dilettante?
In questo post ne discuto con Enrico Vaioli, speaker/doppiatore professionista socio ADAP – Associazione Doppiatori Attori Pubblicitari.
Con cui sfondo una porta aperta:
“Il voiceover di un progetto è, ad oggi, una delle fasi di produzione più bistrattate e sottovalutate. Spesso i clienti internazionali che non parlano la nostra lingua o i clienti nazionali non troppo esperti lo considerano al pari di una mera lettura di un testo scritto. Invece un voiceover ben realizzato eleva lo spessore dell’intera produzione. Proprio per questo c’è bisogno di veri e propri professionisti della voce che, con poche semplici intenzioni e appoggiature, riescano a catturare l’attenzione dei telespettatori e quindi a suscitarne l’interesse per un determinato prodotto”.
Cosa vuol dire speaker professionista
Avere una voce piacevole da ascoltare, parlare senza difetti di pronuncia e conoscere a fondo la dizione italiana è a mio avviso il minimo sindacale per fare il mestiere di speaker. Se a un voice talent manca anche uno solo di questi tre requisiti, secondo me dovresti evitare di ingaggiarlo, perché il risultato finale sarà scadente.
Ma per realizzare un voiceover con tutti i crismi serve ben più di questo “minimo sindacale”. Ci vogliono soprattutto un uso consapevole della voce e una spiccata capacità recitativa: due must per riuscire a dare tante interpretazioni diverse per la stessa frase senza mai perdere di vista il brief. Come copywriter che produce uno script (direttamente in italiano o in transcreation dall’inglese o dal tedesco verso l’italiano), mi aspetto che i voice talent sappiano dare vita alle mie parole. Che siano in grado di sfruttare tutti i colori della loro voce per trasmettere le emozioni che avevo in mente quando ho creato i testi.
Ecco, questi sono gli elementi che tengo in considerazione quando partecipo alla scelta di una voce.
All’appello però manca un’altra caratteristica imprescindibile, e ce la spiega Enrico:
“Servono anche un’ottima attrezzatura per la ripresa audio, che richiede investimenti di decine di migliaia di euro, e la capacità di usarla. La tecnologia moderna ci dà infatti la possibilità di collegarci con clienti e case di produzione di tutto il mondo in tempo reale, senza latenze, ma è necessario investire in attrezzature adatte alla creazione di prodotti broadcast che azzerino le perdite di tempo e massimizzino il profitto di tutti. Di conseguenza, è sempre bene che i clienti si informino preventivamente con la voce o lo studio circa l’apparecchiatura che verrà utilizzata. Consiglio spassionato: affidarsi a studi professionali attivi da anni nel campo della produzione vocale o direttamente a voci professionali, dotate però di home studio all’avanguardia”.
Uno speaker professionista in azione: Enrico Vaioli
In questo noto spot televisivo, un padre di famiglia decide di usare l’app Vinted per comprare vestiti di seconda mano per Sofia, sua quarta figlia, che si rifiuta di indossare i capi smessi dalle sorelle più grandi. Squillo di trombe, rullo di tamburi: lo script italiano è opera mia e la voce del protagonista è di Enrico Vaioli.
Oltre ad avere uno timbro splendido, una fonazione perfetta e una dizione ineccepibile, Enrico ha saputo interpretare brillantemente lo script, alternando intenzioni più calde e rassicuranti ad altre più ironiche e leggere come dettato dalle varie scene. Del resto, come giustamente rileva:
“È fondamentale saper conoscere e saper applicare a regola d’arte una perfetta dizione italiana epurando il linguaggio da ogni tipo di prosodia regionale e/o difetto di pronuncia. Ma più di tutto serve l’attitudine alla recitazione! Qualità spesso certamente innata in molti attori della voce, ma sicuramente affinata e sviluppata attraverso anni di studio ed esperienza in sala. Il talento quindi aiuta ma, come per ogni cosa, non è abbastanza”.
Il ruolo della direzione: copywriter come voiceover director
Attenzione: il discorso del “minimo sindacale” che facevo sui voice talent non vale mica solo per loro. Secondo me, chi scrive i testi del voiceover di uno spot televisivo dovrebbe avere anche comprovate capacità nella direzione dello speakeraggio. O del doppiaggio, se lo script non è stato creato ex novo ma è il frutto di un’operazione di transcreation. Se la persona responsabile della scrittura o dell’adattamento di un testo che verrà recitato non conosce le regole della dizione italiana, non ha l’“orecchio” necessario per accorgersi se una battuta è sporca o no, non è in grado di riconoscere le varie sfumature di intenzione e non sa dare feedback, a mio avviso fa un lavoro a metà. Sorry not sorry per i colleghi e le colleghe copywriter che non possiedono queste competenze (che, va detto, non si acquisiscono dall’oggi al domani: racconto la mia esperienza in questo vecchio blog post).
Per questo motivo ci tengo a seguire personalmente, ogni volta che me ne viene data la possibilità, le sedute di registrazione del voiceover degli spot che scrivo o adatto. Nel caso della pubblicità di Vinted, mi sono collegata in videoconferenza con Enrico e ho supervisionato l’incisione dandogli indicazioni su come interpretare al meglio lo script. Beninteso, “al meglio” per quello che è il mio gusto personale di voiceover director, perché un testo può essere reso in vari modi e tutti coerenti con il brief. Prendiamo la battuta “Finché non è arrivata Sofia”: ci tenevo molto che Enrico la recitasse con ironia, oserei dire quasi con un risolino isterico, perché secondo me era una sfumatura non scontata ma coerente con la creatività, e quindi a mio avviso avrebbe dato una marcia in più al voiceover. Ma rimane una mia scelta soggettiva e sono consapevole che altre sue take (cioè versioni incise) sarebbero state ugualmente valide.
Tutto questo per dire che un professionista come Enrico Vaioli avrebbe fatto un lavoro egregio anche senza di me! Ma quando speaker e voiceover director hanno l’opportunità di confrontarsi, la qualità della registrazione non può che guadagnarne. È grazie all’interazione e allo scambio reciproco che si riesce a tirare fuori il meglio. Sempre, ovviamente, a patto che voice talent e voiceover director siano pro!
Anche su questo io ed Enrico siamo d’accordo:
“La possibilità di effettuare registrazioni in diretta con il cliente (da remoto o in studio), agenzie, creativi e direttori di sessione apporta un vantaggio fondamentale: il feedback immediato. La voce riuscirà a mettere a fuoco l’intenzione perfetta tra le varie interpretazioni a disposizione, e il cliente – e chi con lui segue la sessione – potrà esprimere la propria opinione in tempo reale. In più, tramite il confronto con una direzione professionale, la voce potrà trovare nuovi e molteplici spunti interpretativi per uno stesso script. L’idea o la proposta del direttore stesso che segue la sessione, infatti, potrà aggiungere un quid in più al lavoro e magari regalare una chiusura, un’appoggiatura, un colore del tutto nuovi e particolari rispetto alle versioni che lo speaker aveva in mente”.
E per tornare all’interrogativo iniziale: non so quale sia il segreto di uno spot televisivo di successo. Ma se oltre a un insight rilevante, uno script curato e una realizzazione impeccabile ci sono anche uno speaker professionista (magari socio ADAP come Enrico Vaioli) e una copywriter professionista (magari come me) che sa dirigere il talent durante la registrazione… ci sono ottime probabilità che il tuo investimento pubblicitario dia i risultati attesi. Quando vuoi ne parliamo.